il faro di fastnet rock
Collocazione: Contea di Cork - Irlanda
Altezza: 54 mt
Portata: 27 miglia
Lo scoglio di Fastnet si trova a circa 6 km dalla costa sud-occidentale dell'Irlanda, un pinnacolo di roccia sperduta in mezzo al nulla, il cui punto più alto raggiunge i 26 mt, circondato da fortissime correnti, esposto alla furia di un mare sempre agitato.
Una leggenda narra che sia stato il diavolo a gettare quella pietra in mezzo al mare per procurarsi anime con i naufragi. Il numero delle navi che affondarono in quel tratto di mare sembra giustificare la leggenda. Nel 1848, l'anno dopo il naufragio della nave Stephen Whitney, che costò la vita a 90 passeggeri, le autorità decisero di erigere un faro sulla roccia di fastnet.
L'incarico di progettarlo venne affidato a George Holpin che, come suo padre, aveva già costruito altri fari in Irlanda e nel Regno Unito. La struttura fu costruita in ghisa, a costo di sforzi non indifferenti, giustificati dalle avverse condizioni del luogo. La lanterna venen illuminata il 1° gennaio 1854 grazie a una potente lampada ad olio, ma fu subito chiaro che quella struttura non avrebbe restistito a lungo alle intemperie e che era quasi impossibile l'attracco alle imbarcazioni adibite al cambio del personale e agli approvigionamneti. Gli uomini erano costretti a vivere rinchiusi nel faro anche per più di un mese in condizioni molto difficili. Nel 1881 la lanterna a seguito di una tempesta subì gravi danni e dieci anni dopo venne presa la decisione di costruire un nuovo faro in granito in prossimità della parte occidentale dello scoglio, in una posizione più protetta rispetto a quella precedente.
Il nuovo faro fu progettato di William Douglass, i lavori furono iniziati nel 1899 e durarono cinque anni. Fu un'impresa titanica i blocchi di granio della Cornovalia arrivarono a Rock Island e da lì venivano trasferirte a Fastnet con una nave costruita appositamente. Ogni blocco di granito venne incastrato a coda di rondine dentro a quello vicino. L'impianto fu inaugurato il 24 giugno 1904.
Tratto da: "Fari" di Annamaria Lilla Mariotti