sabato, febbraio 24, 2007

Ci sono ancora

Ci sono. Anche se sono molti giorni che non scrivo sul blog, sono ancora qui. Ultimamente mi sembra che le giornate si siano accorciate, ma il calendario mi ricorda che siamo al 24 di febbraio e la primavera non è poi così lontana. Non riesco più a fare tutte le cose che facevo prima, oppure ne faccio troppe. Va bene, rallento e ritorno da voi.

venerdì, febbraio 09, 2007

Quando sei nato non puoi più nasconderti

Ormai sono rinchiuso in casa da quasi tre giorni e, data la febbre che non accenna ad andarsene, non sono poi molte le cose che riesco a fare. Ne ho approfittato per vedere qualche film su Sky e devo dire che, da questo punto di vista, sono stato fortunato. Oggi, ad esempio, sono incappato in un film che mi ero ripromesso di andare a vedere al cinema e che poi, per un motivo o per l'altro, non sono riuscito a vedere nelle sale cinematografiche. Sto parlando di "Quando sei nato non puoi più nasconderti" di Tulio Marco Giordana (La meglio gioventù) nel quale viene narrata la storia di Sandro che, durante una vacanza in barca con il padre, cade in acqua e verrà recuperato da una delle tante imbarcazioni di disperati che solcono il Meditteraneo in cerca di "salvezza" in Italia. Per Sandro, quello, sarà il momento della presa di coscienza dell'esistenza di un mondo completamente diverso da quello in cui è abituato a vivere fatto di benessere e ricchezza (suo padre è un piccolo imprenditore bresciano), ma Sandro osserverà questo mondo con gli occhi di un dodicenne e gli occhi un bambino sanno cogliere quelle sfumature dell'anima che gli adulti non riescono, purtroppo, più a vedere.
Il film di Giordana è uno specchio in cui veniamo riflessi tutti noi che abbiamo l'utile e, molte volte, l'inutile. Noi che ci arrocchiamo dietro i nostri pregiudizi senza cercare di capire e di immedesimarci nell' "altro", nel "diverso". Noi che abbiamo paura che questi privilegi ci vengano sottratti da un momento all'altro e per impedire ciò siamo pronti a tutto, a tutto tranne che a metterci in discussione.

giovedì, febbraio 08, 2007

Questa mi mancava

Per la serie le donne si stanno trasformando in uomini e gli uomini, a loro volta, in donne, dalla Francia è in arrivo il collant da uomo. Ebbene sì, sta per cadere un altro tabù, anche noi maschietti potremmo dire: "cielo mi si è smagliato il collant". Per la cronaca, rispetto alla versione femminile, il collant maschile ha una vita più larga, piedi più lunghi e una comodo apertura frontale all'altezza dell'inguine.

Sveglia dormiglioni !!

Avete problemi a svegliarvi al mattino ? Arrivate sistematicamente tardi agli appuntamenti ? Da oggi con Clocky non avete più scuse. Cosa ha di particolare ? Beh, è una sveglia e come tutte le sveglie suona, come le altre dà una seconda chance con lo "snooze". Ma poi non perdona: esaurito l'allarme canonico, scende dal comodino e scappa in tutta la casa, costringendo a saltare giù dal letto per acchiapparla e spegnerla.
E' stata inventata da uno studente del MIT e costa solo 50 dollari. Prince, che ne dici ??

mercoledì, febbraio 07, 2007

Mali di stagione

Dopo essermi vantato, con tutti gli amici, di avere una salute di ferro grazie alla cura quotidiana a base di spremute d'arancia, anch'io sono stato colpito dall'influenza. Quindi, oggi, l'ho trascorso trascindandomi dal letto al divano avvolto in una coperta, che tristezza !!! Tra i vari messaggi di pronta guarigione che ho ricevuto, uno mi ha colpito particolarmente. Me l'ha mandato un mio amico, ho detto amico non amica. No, l'ho preciso perchè nella mail c'era una poesia e non vorrei che qualcuno cominciasse a fare delle illazioni, vero Prince ?
In ogni caso, io non ho mai amato particolarmente le poesie, o meglio, avrei voluto, ma probabilmente non sono abbastanza sensibile, ma giuro che vorrei.....
Va bè, in ogni caso mi è sembrata una cosa carina e, quindi, la dedico a tutti voi. Adesso vado che devo prendere l'aspirina.

"E mi ritrovo ancora qui,
a parlare al cielo.
Ha le braccia grandi
E il sorriso che sa di scintille.
È vestito di tutto punto,
è vestito di stelle.
Fa paura questo gigante
che mi accarezza la testa,
che mi guarda vivere e non dice niente.
E vorrei contare le sue stelle,
per conoscerlo meglio,
per scoprirlo amico.
Ma le stelle quante sono?”

Giulia Carcasi