martedì, marzo 28, 2006

Febbre a 90°


Lo so cosa penserete dopo aver letto queste righe. Ma cercate di capirmi; mi sono capitate tra le mani, così, all'improvviso. E non ho resistito. E' un po' come smettere di fumare, prima o poi c'è sempre un buon motivo per ricominciare. E' solo un po' di nostalgia, a voi non capita mai ?

"Nessuno dei momenti che la gente descrive come i migliori della
propria vita mi sembrano analoghi. Dare alla luce un bambino
dev’essere straordinariamente emozionante, ma di fatto non
contiene l’elemento cruciale della sorpresa, e in tutti i casi dura
troppo a lungo; la realizzazione di un’ambizione personale – una
promozione, un premio, quello che vuoi – non presenta il fattore
temporale dell’ultimo minuto, e neppure l’elemento di impotenza
che provai quella sera. E cos’altro c’è che potrebbe dare quella
subitaneità? Una grande vincita al totocalcio, forse, ma la vincita
di grosse somme di denaro va a toccare una parte
completamente diversa della psiche, e non ha niente dell’estasi
collettiva del calcio. E allora non c’è proprio niente che possa
descrivere un momento così. Ho esaurito tutte le possibili
opzioni. Non riesco a ricordare di aver agognato per due decenni
nient’altro (cos’altro c’è che sia sensato agognare così a lungo?),
e non mi viene in mente niente che abbia desiderato da adulto
come da bambino. Siate tolleranti, quindi, con quelli che
descrivono un momento sportivo come il loro miglior momento in
assoluto. Non è che manchiamo di immaginazione, e non è
nemmeno che abbiamo avuto una vita triste e vuota; è solo che
la vita reale è più pallida, più opaca, e offre meno possibilità di
frenesie impreviste".

Febbre a 90
Nick Hornby

domenica, marzo 26, 2006

Il vero amore

"Il vero amore è una quiete accesa"

G. Ungaretti

domenica, marzo 19, 2006

Non lasciarmi


Un romanzo sull’essere umano, sull’ingegneria genetica, sui cloni, ambientato nell’Inghilterra degli anni ’90. Una storia che si lascia scoprire a poco a poco, che svela le sue carte come se fosse un mistery, a partire dall’io narrante di Kathy H., trentuno anni, che rivela attraverso i suoi ricordi una realtà parallela, un “mondo nuovo” di ragazzi e ragazze creati e cresciuti nell’esclusiva scuola di Hailsham, college inglese di ottimo livello immerso nel cuore verde di un’Inghilterra civile e fredda, dove si insegna soprattutto l’espressione della creatività individuale.
Al centro dei ricordi di Kathy vi è la splendida relazione di amicizia e amore tra Kathy stessa, la sua intelligente amica Ruth, e Tommy, il ragazzo collerico, sportivo e imbranato che entrambe amano. Non hanno genitori, ma non sono nemmeno orfani. La loro vita scorre nel tedio del collegio, tra alleanze, bisticci e tradimenti, con una vaga sensazione di minaccia che incombe sui tre giovani anche per il fatto che gli insegnanti continuano a dire loro che sono speciali. Una delle responsabili della scuola, che i bambini chiamano Madame, si comporta in modo strano con i piccoli, sembra quasi averne paura, “come si ha paura dei ragni” pensa Kathy. I bambini fanno domande ai tutori sul loro futuro, sul perché i loro disegni e le loro poesie vengano requisiti e messi in un luogo misterioso, ma ottengono sempre risposte evasive e reazioni eccessive ai loro dubbi. Si sente questa tensione tra le righe, sotto la calma apparente dei ricordi di gioventù, finché si arriva alla scoperta. I tre sono cavie di un processo scientifico inquietante che prevede per loro un futuro già programmato da “donatori” di organi a partire dai sedici anni o da “assistenti” di sostegno ai donatori, come nel caso di Kathy, la protagonista narrante. Ad Hailsham seguirà il periodo nei Cottages, l’adolescenza, i veterani che poi se ne vanno e non tornano più, la ricerca della propria copia (“i possibili”) su cui i giovani erano stati modellati, le prime esperienze sessuali, e un ciclo di vita crudele che incombe con le sue tappe e nega ogni sogno per il futuro.
Una storia sospesa a metà tra la fantascienza e l’incubo postmoderno, intrisa di una smisurata tristezza per le sorti di questi tre bambini, poi ragazzi e giovani adulti che crescono credendo nel potere dell’amore e dell’amicizia di cambiare, comunque, ogni cosa, compreso il loro destino di vittime predestinate. Con Non lasciarmi Kazuo Ihiguro, come accadeva anche in Quel che resta del giorno, utilizza una vicenda ordinaria per trasportarci in un mondo straordinario e parallelo dove narra di persone “diverse” per parlare in realtà della nostra vita: noi come loro, inquieti, angosciati, eppure pieni di speranza.

Non lasciarmi - Kazuo Ishiguro
Edizioni Einaudi

domenica, marzo 12, 2006

La cultura non serve


Il 70% delle biblioteche italiane ha subito negli ultimi 5 anni tagli radicali che hanno portata ad un drastico calo di presenze e di prestiti di libri. Un dato per tutti: gli stanziamenti nell'ultima finanziaria sono scesi dai 22,757 mln di euro del 2005 ai 7,661 di euro del 2006.
Il 70% delle biblioteche ha ridotto gli orari di apertura e i servizi del 30%.
L'11% delle biblioteche ha chiuso.
E all'estero ? In Gran Bretagna ci sono 4610 biblioteche pubbliche e il 60% della gente ha una tessera. No, dico il 60% ! Ma vi rendete conto ?
In Francia ci sono 3000 biblioteche municipali e in Germania 20.000 di cui 5.000 pubbliche.
Ma non c'è nessun problema, l'importante è che in Italia continuino ad esistere le letterine, il grande fratello, Domenica in, l'isola dei famosi, la fattoria etc.

Nella foto la British Library di Londra.

giovedì, marzo 09, 2006

Kevin Mitnick


Ha cominciato come hacker, è entrato nelle liste degli uomini più ricercati dall'Fbi, si è fatto quasi cinque anni nelle galere americane e ora è di nuovo "most wanted", molto richiesto, ma dalle aziende delle quali ha violato i sistemi informatici. Kevin Mitnick, l'hacker più famoso al mondo, a 40 anni è un altrettanto famoso uomo d'affari: traffica sempre con i computer, è sempre in grado di trovare qualsiasi informazione in rete, comprese quelle più protette, in meno di 15 secondi, ma ora non è più il terrore della rete perché insegna come proteggersi dai pirati informatici.

La sua "Mitnick Security" è una società che offre consulenze e workshop sulla sicurezza informatica. Il principio che Mitnick, che da ragazzino riuscì a entrare nei sistemi di alcune tra le più importanti compagnie telefoniche e in quello del Pentagono, inculca a chi chiede i suoi consigli è semplice: "Il pericolo maggiore è sentirsi invulnerabili".

Per Mitnick nessun sistema informatico è tale: per dimostrarlo, durante una lezione è riuscito a trovare in rete il codice sanitario di George Bush e il nome della collaboratrice domestica della mamma di Leonardo Di Caprio, tutto in meno di 15 secondi. Giochetti per uno che ha scritto "The art of intrusion" ("L'arte della violazione"), soprattutto per uno che non perde mai di vista l'elemento umano dietro alla tecnologia.

Mitnick nelle sue lezioni alle aziende sottolinea infatti che è possibile proteggere i propri sistemi dai virus, ma non è possibile proteggerli dalla corruttibilità delle persone che li usano. "Gli hackers trovano la falla nei firewall umani", loi dice a ragion veduta, perché quando si introdusse nei più sofisticati sistemi informatici del mondo Mitnick lo fece persuadendo impiegati poco accorti a fornigli informazioni.

Tutto a fin di bene, sostiene. Sul sito della sua azienda, dove si può prenotare una consulenza e acquistare i suoi libri, Mitnick spiega che la maggior parte della gente sa poco o niente di lui, nonostante i tanti articoli che gli hanno dedicato i giornali più importanti e le apparizioni nei più seguiti show televisivi. "I media hanno creato un mito, una storia fantastica in cui mi vengono attribuite azioni fatte da altri hacker - dice Mitnick - perché dare la colpa a un solo personaggio era molto più interessante".

La sua versione dei fatti è di non essere mai stato un "hacker cattivo", ma un ragazzo "affascinato dalla tecnologia fin dall'infanzia" e "con il desiderio di conoscere tutto il possibile sulle modalità di funzionamento dei sistemi di comunicazione". "Non ho mai agito con lo scopo di guadagni personali o per danneggiare i sistemi nei quali penetravo" è la difesa di Mitnick "le mie azioni sono state motivate sempre e solo dalla curiosità intellettuale".

Una curiosità che ora gli frutta parecchio, basta guardare la sua agenda (la si trova sul sito, non è necessario violare alcun sistema informatico). Dopo un tour di conferenze in Sudafrica Mitnick approderà in Europa, a Praga. E parliamo solo di marzo.

Articolo tratto da "La Repubblica" del 9 marzo 2006

martedì, marzo 07, 2006

Vi sono più cose in cielo e in terra Orazio...


Saturno con i suoi anelli, con il suo satellite (Titano), la luna con i suoi crateri così vicini che sembra quasi di poterli toccare. E poi ancora, alzando gli occhi al cielo, un mare di stelle e sotto la città illuminata. Tutto questo nel cuore di MIlano più precisamente all'osservatorio di Brera dove grazie al telescopio Merz (1865) è possibile assistere ad uno spettacolo da brividi.
E pensare che ci sono ancora persone che guardano la televisione.

domenica, marzo 05, 2006

Morteratsch


Grandissima impresa di un gruppo di ardimentosi scalatori italiani.
Donatella detta Princess, Luisa detta Rambo, Luca detto Fortebraccio, Deborah detta Miss Nerva, accompagnati dall'esperto sherpa Berto, hanno conquistato, nonostante le proibitive condizioni climatiche, una delle ultime vette ancora inesplorate del pianeta: il Morteratsch che si trova in una regione inospitale conosciuta dagli addetti ai lavori come Engadina.
L'impresa assume i contorni di un evento epocale se si pensa che i cinque hanno raggiunto la vetta senza l'ausilio delle bombole d'ossigeno.
Nella foto quattro dei cinque componenti durante l'arrivo in vetta mentre si cimentano in uno strano rito propiziatorio.