domenica, dicembre 11, 2005

la versione di Barney


Approdato a una tarda, linguacciuta, rissosa età, Barney Panofsky impugna la penna per difendersi dall'accusa di omicidio, e da altre calunnie non meno incresciose, diffuse dal suo arcinemico Terry McIver. Così, fra quattro dita di whisky e una boccata di Montecristo, Barney ripercorre la vita allegramente dissipata e profondamente scorretta che dal quartiere ebraico di Montreal lo ha portato nella Parigi dei primi anni Cinquanta e poi di nuovo in Canada, a trasformare le idee rastrellate nella giovinezza in "sitcom" decisamente popolari e altrettanto redditizie.

A dir la verità non trovo (e questo è grave) le parole per descrivere quanto mi abbia entusiasmato questo libro e quanto io mi sia immedesimato in Panofsky, un personaggio che alla fine non puoi fare a meno di amare.
A tutt'oggi il libro più bello che io abbia mai letto.
Barney, dove sei ???

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

addiriturra il libro più bello che tu abbia mai letto? ma sei proprio sicuro? ma Cent'anni di solitudine l'hai letto?

2:31 PM  

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