venerdì, settembre 08, 2006

Biblioteca domestica - Mantova 2006

Paul Collins


Paul Collins non è il classico scrittore a tempo pieno; la sua passione per i libri l'ha coltivata anche come libraio. Una ricerca per i libri, la sua, che lo porta a cercare quei testi del passato che non sono stati apprezzati al loro tempo poichè ritenuti marginali. E qui inizia la sfida: quale libro può essere considerato classico? e il cosidetto "libro classico" è immortale?
Paul Collins crede che ogni libro abbia un proprio ciclo vitale, determinato dall'interesse che suscita nei lettori, accademici e non. Ogni testo ha una parabola e i classici che durano per secoli sono veramente pochi. Per poter parlare ai lettori di ogni tempo devono essere profetici. Ma, cripticamente, Collins afferma che non è possibile stabilire oggi quali saranno i classici futuri. Della serie "ai posteri l'ardua sentenza".
Colllins dubita tuttavia anche del suo stesso giudizio: non riesce a dare un consiglio universale e per suggerire un titolo ha bisogno di riferirsi ad un solo individuo. Il suo consiglio è personale. Per questo non riesce a cedere subito alle pressanti domande del pubblico, il quale vuole sapere almeno i primi cinque titoli della sua classifica.

Spiega che con tutti i traslochi che ha fatto ogni volta ha dovuto ripensare il suo rapporto con loro; oggetti che pesano, ingombrano, vanno ordinati ogni volta, e ogni volta per ognuno bisogna chiedersi se quel volume è importante, se va portato con sé. Si, no, ma più spesso la risposta è non so. Magari è un testo che si ha nello scaffale da tempo senza averlo letto ancora, ma che nel futuro potrebbe dirci qualcosa... Potrebbe essere quel famoso classico che stiamo cercando! O forse ce lo portiamo dietro solo per l'ossessione di collezionare. Ma di fronte alla rivelazione che Walt Whitman aveva solo tre libri nella sua libreria, dato che passava molto tempo nella biblioteca pubblica , quasi impallidiamo e ci chiediamo che senso abbia possedere scaffali e scaffali e scaffali che magari sono lì solo per essere spolverati. Quello che conta non è quanti libri si ha ma quanti se ne è letti... conclude Collins, nondimeno Salis avverte: "diffida dell'uomo con un solo libro"!
Collins ha scritto:
La follia di Banvard e Nè giusto nè sbagliato

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