Berlino 22 anni fa
Berlino, Febbraio 1984. Una mattina di non so che giorno, un freddo intenso, intorno solo cumuli di neve, così alti che si fondevano con il bianco del cielo. Io ero lì perchè quell'anno la professoressa di tedesco volle portarci in Germania. Era ancora la Berlino divisa dal muro. Non era solo un muro fisico, era qualcosa di più. Mi ricordo che andammo a Berlino est con la metropolitana e quando scendemmo ci chiesero il passaporto. Andare dalla zona ovest a quella est non significava solamente coprire una distanza di qualche chilometro, era un viaggio nel tempo, un tuffo nel passato. Berlino ovest era una città degli anni 80, la parte ad est sembrava essersi fermata agli anni '40. Poche persone in giro, molta polizia e modelli di macchine che i miei occhi di diciasettenne non avevamo mai visto.
Ma perchè vi racconto tutto questo ? Semplice, perchè di quella visita mi sono rimasti pochi ricordi nitidi. Uno di questi è la visita all'Olympiastadion. Lo stadio inaugurato per le Olimpiadi del 1936 dove l'afro - americano J. Owens conquistò, alla faccia di Hitler e della sua razza ariana, quattro medaglie d'oro (100 mt, 200 mt, salto in lungo e staffetta 4x100). Lo stadio dove, solitamente, giocava l'altra Germania, quella dell'est, la cosidetta DDR, quella con la maglietta bianca e i pantaloncini blu. La Germania di quelli che avrebbero voluto essere al di là del muro, ma che la storia aveva condannato a ben altro destino. Mi rivedo lì su quelle gradinate all'interno dello stadio completamente vuoto a guardare il rettangolo verde. Domani quelle stesse gradinate saranno ricolme di tifosi e sul quel prato l'Italia proverà a vincere il mondiale.
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