Piedi puliti
L’Italia è un Paese fantastico. Ha la capacità, tutta sua, di sguazzare per anni nel fango alla luce del sole e poi di meravigliarsi, di stupirsi di tutto il marcio che la circonda. È stato così per tangentopoli, per gli scandali finanziari dei primi anni del 2000, per non parlare delle stragi di stato degli anni 70/80.
E il copione, puntuale e quasi ridicolo, si ripropone ora con “piedi puliti”, così è stato ribattezzato, con uno scarso esercizio di fantasia, lo scandalo che ha sconvolto la seconda religione di stato: il calcio.
All’improvviso qualcuno si è accorto che c’era qualcosa che non andava in un sistema dove il presidente della lega, che dovrebbe fare gli interessi di tutte le squadre, era ed è il vice presidente di una delle più forti squadre del campionato (Milan). Il presidente della stessa squadra, invece, è stato per sei anni il presidente del consiglio e non ha mai smesso di essere a capo di un impero mediatico enorme.
L’altra squadra (Juventus), invece, alle spalle ha sempre avuto il più forte, anzi l’unico, gruppo industriale italiano (Fiat). Inoltre dal 1994 a gestire la Juventus c’è il signor Moggi, un personaggio dal curriculum cristallino:
Nel 1979 alla Roma: va a cena con una terna arbitrale. Primavera 1980: tenta la scalata alla Lazio dello scandalo calcio-scommesse. Aprile 1982: comincia l'epopea del Torino insieme all'amico Nizzola. Estate 1987: passa al Napoli di Maradona, e sotto il Vesuvio è un turbine di scandali contornati da camorristi e cocaina. Dalla primavera 1991 è al Torino di Borsano: signore-squillo per gli arbitri, giocatori-fantasma, fondi neri, e lo scandalo Lentini. Estate 1993: di nuovo alla Roma, fra veleni e sospetti, da despota del calciomercato (e il figlio ventenne diventa procuratore di calciatori).
Inoltre, non bisogna dimenticare la GEA, società di intermediazione calcistica in cui operano tanti “figli di papà facoltosi”: Alessandro Moggi, figlio del signore citato qui sopra, Chiara Geronzi, primogenita di Cesare, numero uno di Capitalia, Francesca Tanzi, figlia di Calisto, Riccardo Calleri, figlio dell’ex presidente di Lazio e Torino. La GEA World detiene la procura di circa 200 tra allenatore e giocatori di serie A e B.
Risultato di tutto questo quadretto ? Negli ultimi 14 anni, 12 scudetti sono stati vinti dal duopolio Milan/Juve. Ma tutto questo era sotto gli occhi di tutti, perché chi poteva non ha indagato ? Perché chi sapeva non ha denunciato ? Perché non è stato fatto nulla ? Ma a queste domande non c’è risposta, anzi sì, una ce n’è: perché questa è l’Italia.
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