Altri mondi
Ossetini del nord contro ingusci, ossetini del sud contro georgiani, ceceni contro megreli, cabardi contro adighezi, abkhazi contro svaneti e imereti. No, non sono nomi di popolazioni inventati, esistono veramente. Sono abitanti di una regione, quella del Caucaso, nella quale si combatte ancora la "guerra fredda" tra Russia e Stati Uniti. Una delle tante guerre di questo pianeta di cui non si parla, una guerra del tutti contro tutti. Da una parte la Russia che vuole allungare la sua ombra lunga sulla regione del Caucaso per rinverdire gli antichi splendori dell'ex URSS, dall'altra parte USA ed Europa sono decisi a metterci piede per controllare i giacimenti di petrolio e gas e per meglio fronteggiare la spinta islamica che proviene da Iran ed Afghanistan.
Una regione in cui odio, fame, povertà, morte scandiscono il passare di ogni ora del giorno.
"In un'assolata apzka dell'Abkhazia, affacciata sulle coste turche, due uomini mangiano storione sott'aceto, fagioli freddi con le noci e caprini stagionati nelle foglie di menta. La trattoria è deserta. Galleggia tra la spuma bianca del mar Nero e le verdissime foreste subtropicali. Uno è georgiano, l'altro ossetino. Sono cugini. si dichiarano assassini dei rispettivi fratelli. Dicono di odiarsi, di essere morti con le loro certezze. Sono figli del Pcus. Si chiedono quando inizierà l'ultima guerra. Appoggiano i fucili alla panca. Si alzano e inziano a ballare una frenetica "lesghinka". Soli, esibiscono braccia e gambe da soldati. Si sfiorano, disperati. Poi, senza più una parola, spariscono in opposti sentieri".
Sono altri mondi, non lontano dal nostro piccolo vivere quotidiano, ma dei quali non riusciamo più ad immaginare nemmeno l'esistenza.
Tratto dall'articolo di Gianpaolo Visetti su Repubblica del 29/10/2006
Una regione in cui odio, fame, povertà, morte scandiscono il passare di ogni ora del giorno.
"In un'assolata apzka dell'Abkhazia, affacciata sulle coste turche, due uomini mangiano storione sott'aceto, fagioli freddi con le noci e caprini stagionati nelle foglie di menta. La trattoria è deserta. Galleggia tra la spuma bianca del mar Nero e le verdissime foreste subtropicali. Uno è georgiano, l'altro ossetino. Sono cugini. si dichiarano assassini dei rispettivi fratelli. Dicono di odiarsi, di essere morti con le loro certezze. Sono figli del Pcus. Si chiedono quando inizierà l'ultima guerra. Appoggiano i fucili alla panca. Si alzano e inziano a ballare una frenetica "lesghinka". Soli, esibiscono braccia e gambe da soldati. Si sfiorano, disperati. Poi, senza più una parola, spariscono in opposti sentieri".
Sono altri mondi, non lontano dal nostro piccolo vivere quotidiano, ma dei quali non riusciamo più ad immaginare nemmeno l'esistenza.
Tratto dall'articolo di Gianpaolo Visetti su Repubblica del 29/10/2006
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