lunedì, dicembre 18, 2006

Treno di notte per Lisbona

E' come se fossero una calamita, qualcosa a cui non so resistere. Sto parlando di quelle storie dove il protagonista, quando ormai sembra essere tardi per ogni cosa, quando pare non esserci più tempo, quando, per capirci, il quarto uomo ha già esposto il cartello con i minuti di recupero e al nostro "eroe" non rimane altro da fare che buttare il pallone "in the box", insomma quando gli ultimi granelli della clessidra stanno velocemente e inesorabilmente scivolando verso il fondo, con un colpo di coda o, se preferite, di pazzia, il nostro uomo riesce a cambiare il corso della propria vita. Ecco, queste per me sono le Storie, quelle che mi fanno sentire bene, che mi mettono di buon umore, che mi fanno capire che, in fondo, la vita può essere un lungo fiume tortuoso di cui si capisce il percorso solo osservandolo dall'alto.
Quindi, quando ho letto la seconda di copertina del libro di Pascal Mercier mi sono subito fiondato alla cassa a pagare. Gli ingredienti c'erano tutti; un anziano professore svizzero (Gregorius) di greco, latino ed ebraico che per tutta la vita ha insegnato in un liceo di Berna, un giorno si imbatte in una misteriosa ragazza portoghese che ha deciso di suicidarsi. Gregorius non sa nulla della donna se non che era portoghese. La mattina dopo, complice la scoperta in una libreria antiquaria del libro di un enigmatico scrittore lusitano, l'altrimenti prevedibilissimo professore prende un treno diretto a Lisbona, dove spera di rintracciare l'autore. Da questo momento decolla una vicenda che costringerà Gregorius a confrontarsi con le contraddizioni degli affetti e gli orrori della Storia in un modo che mai avrebbe potuto immaginare nella sua rassicurante Berna.
Questa, in breve, la storia. A dir la verità quando ho terminato di leggere l'ultima pagina e ho chiuso il libro, sono quelli i secondi della verità in cui si capisce se un libro è piaciuto o meno, in quell'istante, dicevo, ho avvertito un sensazione di incompiutezza. Tutto sommato il libro non mi è spiaciuto, ma non mi ha toccato tutte le corde dell'anima.

Treno di notte per Lisbona - P. Mercier
Editore: Mondadori

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

a me è piaciuto, ci trovo dentro molti spunti interessanti e anche il finale non fa l'occhiolino al pubblico come potrebbe facilmente fare: la vita continua, in sostanza, e non finisce con l'ultima pagina del libro. L'unica parte poco convincente è quella del prete docente che raffigura il nostro "eroe" portoghese come una sorta di divinità scesa in terra: francamente esagerato! per il resto un gran bel libro,scritto molto bene e pieno di contenuti.

1:52 PM  
Blogger gianni said...

A me ,contrariamente al mio omonimo ,
il libro non è piaciuto.
a mio parere l'autore non sapeva come terminarlo.
inconcluso e inconcludente,a (lunghi)tratti noioso.
Mundus ha "rotto le scatole " a mezzo Portogallo e non gli è venuta la curiosità di telefonare al numero che gli aveva scritto la ragazza portoghese ad inizio libro.
non lo consiglierò a nessuno

10:20 AM  

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