Milonga station
Sabato scorso, mentre sfogliavo sonnacchioso il giornale di prima mattina, una notizia mi ha improvvisamente risvegliato. Sulla pagina degli spettacoli, infatti, si parlava del programma di Lucarelli dedicato ai libri (Milonga station) che sarebbe andato in onda martedì 7 novembre alle 23.40 su Raitre. Non proprio una prima serata, ma in fondo, diciamocelo chiaramente, poteva andare molto peggio e poi sarebbe un peccato mortale spostare "Porta a porta" o uno dei tanti reality in seconda serata, o ancora peggio, eliminarli del tutto. Il problema è che la prima puntata è andata in onda a mezzanotte passata, quando il sonno, ormai, aveva avuto su di me il sopravvento. Così ho guardato il programma con un occhio chiuso e l'altro mezzo aperto.
Ogni puntata di Milonga Station è dedicata a una parola, punto di partenza per un percorso di racconti, i racconti che stanno dentro i libri, tessuti tra loro con la formula che il pubblico di Lucarelli ha già apprezzato. E tutto accadrà in una simbolica stazione ferroviaria: il luogo dove le storie si incrociano.
In ciascuna puntata di Milonga Station il racconto centrale è costituito da un capolavoro della letteratura ed è sempre combinato con le immagini di un film tratto dal testo. Poi, seguendo il suo abituale stile televisivo, Lucarelli lascia momentaneamente il filo principale per tesserlo con altre storie; proposte anche in questo caso insieme a immagini di film o di repertorio.
Per quel poco che ho visto il programma non è male, anche se chiaramente ha un approccio molto narrativo, costruito ad hoc per la televisione e per lo spettatore. Forse, addirittura, per le persone che non si sono ancora avvicinate al mondo dei libri e che, attraverso l'ausilio della televisione, forse, possono subire il fascino della scrittura. Comunque sia lungi da me criticare un programma come questo, spero solo, martedì prossimo, di riuscire a resistere fino a notte fonda.
Ogni puntata di Milonga Station è dedicata a una parola, punto di partenza per un percorso di racconti, i racconti che stanno dentro i libri, tessuti tra loro con la formula che il pubblico di Lucarelli ha già apprezzato. E tutto accadrà in una simbolica stazione ferroviaria: il luogo dove le storie si incrociano.
In ciascuna puntata di Milonga Station il racconto centrale è costituito da un capolavoro della letteratura ed è sempre combinato con le immagini di un film tratto dal testo. Poi, seguendo il suo abituale stile televisivo, Lucarelli lascia momentaneamente il filo principale per tesserlo con altre storie; proposte anche in questo caso insieme a immagini di film o di repertorio.
Per quel poco che ho visto il programma non è male, anche se chiaramente ha un approccio molto narrativo, costruito ad hoc per la televisione e per lo spettatore. Forse, addirittura, per le persone che non si sono ancora avvicinate al mondo dei libri e che, attraverso l'ausilio della televisione, forse, possono subire il fascino della scrittura. Comunque sia lungi da me criticare un programma come questo, spero solo, martedì prossimo, di riuscire a resistere fino a notte fonda.
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